Aderire e patrocinare l’evento “I tramonti di Ulisse” costituisce una presa d’atto formale alla identificazione
di una “unicità” che solo questo territorio può offrire e che, ci auspichiamo, porterà al riconoscimento di
Patrimonio Mondiale. E per essere competitiva, una località turistica, o meglio un territorio a vocazione
prettamente turistica, deve saper diversificare l’offerta in modo da poter rispondere alle continue esigenze
di un turismo sempre più esigente, accrescendo, così, le proprie risorse in modo da preservarle nel tempo
in un’ottica di sostenibilità economica, sociale e culturale per l’intero territorio.
Siamo nell’era di un “nuovo turismo”, di un turismo dinamico e non statico, di un turismo che è culturale e
naturalistico, dove l’enogastronomia si intreccia con il turismo della memoria, con quello religioso, del
paesaggio culturale, del turismo verde, del cicloturismo, del trekking, di quello rurale, di quello
archeologico e storico. La natura si fonde con la cultura, con il paesaggio e con la storia.
Viviamo in un mondo digitale, dove l’immagine, più delle parole, ha la capacità di trasmettere e suscitare
forti e profonde emozioni.
Questo concorso, visto in un’ottica molto più ampia, si presenta come la copertina di libro che illustra
quello che è un territorio ancora da scoprire, e non solo rivolto ai turisti ma anche agli stessi calabresi.
Cosa ci può essere di più emozionante nell’unire la visita alle Grotte di Zungri ed al Museo della Civiltà
Contadina e poi, al calar della sera, spostarsi di pochi chilometri, per andare al ammirare il tramonto che la
costa ci regala? Connubio perfetto ed unico al mondo.
Questo può essere l’input per una progettualità rivolta all’area del comprensorio del Monte Poro, dove
cultura, enogastronomia, ruralità, potrebbero costituire una solida base su cui sviluppare un turismo
sostenibile, un turismo della memoria, religioso, del verde, del cicloturismo, del trekking, archeologico e
storico.
La mia esperienza come Coordinatrice dell’Insediamento Rupestre di Zungri, sempre a contatto con migliaia
di turisti stranieri, italiani ma anche visitatori calabresi, mi porta ad affermare, inequivocabilmente, che la
continua richiesta dei visitatori è proprio questa. La voglia di scoprire e visitare luoghi diversi, scrigni che
conservano autentici tesori e che fanno da cornice, dando valore aggiunto, a quelle che sono le splendide
località di mare.
Sono iniziative come questa, che va al là dell’idea di un semplice concorso, iniziative che riescono a creare
una fitta rete di partenariato tra vari comuni, istituzioni, associazioni operanti sul territorio e che lavorano
attivamente per la valorizzazione dello stesso, che possono dare uno slancio ad una realtà, come quella del
vibonese, ricca di storia, arte, siti archeologici, musei, purtroppo ai più sconosciuti. Sconosciuti per
mancanza di informazioni! In questo panorama “Le Grotte di Zungri” rappresentano un’eccellenza, la
dimostrazione che con coraggio, determinazione, passione e molto lavoro, si può valorizzare ciò che di più
prezioso abbiamo: la nostra terra.